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Bocciata reverse charge per grande distribuzione

Commissione Ue boccia reverse charge per grande distribuzione
BRUXELLES, 22 maggio (Reuters) -
La Commissione europea ha adottato oggi una comunicazione per il Consiglio in cui si oppone alla richiesta italiana di derogare alle norme sull'Iva per introdurre il meccanismo di reverse charge nella grande distribuzione, che vale circa 700 milioni di euro.
Lo ha detto la portavoce Ue ai servizi finanziari, Vanessa Mock.
"La richiesta del meccanismo di reverse charge non è in linea con l'articolo 395 della direttiva Iva", ha detto Mock.
"Inoltre non c'è sufficiente evidenza che la misura contribuisca a combattere le frodi", ha aggiunto la portavoce.
Il reverse charge (letteralmente inversione contabile) prevede che negli scambi sia l'acquirente a versare l'Iva, non il venditore.
Da questa misura, introdotta con la legge di Stabilità 2015, il governo ha previsto maggiori entrate per 700 milioni.
In caso di bocciatura, è prevista una clausola di salvaguardia con un corrispettivo aumento delle accise sulle benzine a partire da luglio, ma il ministro Pier Carlo Padoan ha detto ad inizio maggio che il governo è impegnato ad eliminare tutti gli aumenti di tasse contenuti in clausole di salvaguardia.





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