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lettera a cota

Egregio Presidente  Roberto  Cota.


La ringraziamo x l’attenzione con la quale segue i nostri suggerimenti, ecco alcuni punti a cui teniamo in modo particolare , e credo anche Lei per agevolare il lavoro di tante piccole imprese .


Punto n 1°  Creare  una sinergia tra  giovani laureati, regione Piemonte,piccoli lavoratori autonomi, per tutelare in Piemonte chi produce prodotti tipici e di qualità, da commercializzare nei paesi emergenti.

Punto n 2°  Creare  un marchio  in collaborazione con la Regione Piemonte, che attesti l’affidabilità delle piccole aziende.

Punto n 3° I centri commerciali hanno distrutto il piccolo commercio, dobbiamo ricreare il concetto di installazione sul territorio di questi enti commerciali, togliendo la possibilità di avere agevolazioni fiscali e il business sui negozi collegati.

Punto n 4° I giovani diplomati tecnici non riescono a farsi assumere,bisogna dare la possibilità con un esame abilitante di aprire partita iva e rilasciare certificazioni.

Punto n 5° il rapporto  P.L.A. con enti  che forniscono servizi è disastroso.bisogna obbligarli  a fornire  sempre, anche in una lettera ,un nominativo di un responsabile a cui rivolgersi ,altrimenti  è impossibile difendersi e si perde del tempo prezioso.

Punto n 6° sono stati praticamente cancellati gli istituti professionali…. Fra qualche anno non avremo più  sia insegnanti preparati ,che diplomati qualificati nel mondo dell’artigianato e servizi.

Punto n 7° Sicurezza , priorità per la quale i P.L.A  sono sensibilissimi, lavorare in tranquillità è prerogativa di uno stato democratico.


Punto n 8°  rapporto con la magistratura che deve essere impostato nel massimo rispetto dell’azienda ., procedere con cautela prima di distruggere l’azienda ,pur rispettando le leggi.

Punto n 9° l’istituzione di sensi unici, zone a traffico limitato, cantieri, deve essere condivisa con i commercianti interessati.

Punto 1°   i cinesi hanno acquistato prima tutti i ristoranti, poi le attività che vendono al mercato, adesso si stanno organizzando per acquisire le imprese di qualità.
Hanno capito che fra qualche anno ci sarà l’effetto bumeran, cioè ci saranno tanti ricchi in Cina che vorranno prodotti di qualità italiana. Si pensi ai prodotti alimentari ,ma anche all’artigianato di Valenza .
La regione Piemonte, in collaborazione con il nostro sindacato ,deve istituire una Cooperativa  in cui la Regione investe  circa 2500 euro a persona laureata meritevole disoccupata,500 euro messi dalla persona e 500 euro per le  micro aziende che  integrano con 2500 euro e intendono partecipare a questa iniziativa.
Per arrivare a un capitale di :  3000 euro x 2500 =7.500.000 euro
Le aziende devono avere almeno 10 anni di vita  e non essere penalmente state condannate x reati o per fallimenti e devono essere residenti in Piemonte. I soci della Cooperativa devono essere almeno 3000.
Acquisito il capitale si acquistano locali commerciali nei paesi emergenti ,Cina, Brasile ,Russia ,India, Africa, ecc.
Nel frattempo i soci ricercano e offrono i prodotti da vendere nei locali acquisiti.
I prodotti devono rispettare rigide etichette , prodotto  lavorato e confezionato in Piemonte..
I prodotti alimentari dovranno essere esclusivamente prodotti piemontesi.
Questo è un modo x creare posti di lavoro e non lasciare che le nostre imprese siano acquisite dai capitali stranieri.

Punto n 2°

Tanti piccoli artigiani e coltivatori diretti,commercianti hanno fatto investimenti in internet.
Premesso che il problema più grave è l’alto costo della consegna delle merci, la Regione Piemonte deve offrire la possibilità di mettere sui siti delle aziende un bollino di qualità -
Con lo stemma della regione e la dicitura” Azienda piemontese qualificata “
Questo bollino deve precludere alcune caratteristiche dell’azienda. 10 anni minimo di esistenza, il titolare non deve essere stato condannato per reati di furto o fallimento, il pagamento che l’azienda effettua per i suoi approvvigionamenti avviene almeno per il 20% del fatturato con bonifico anticipato.
Questo bollino garantirà ,da parte dell’acquirente, la sicurezza di ricevere un servizio ottimo e senza truffe.

Punto n 3

Il grosso problema dei centri commerciali  è la concorrenza sleale che essi svolgono nei confronti dei piccoli esercenti.
Non emettono scontrino fiscale
Possono andare in perdita
Possono andare a credito d’iva
Usufruiscono dell’affitto dei negozi x far quadrare i bilanci.
Usufruiscono di agevolazioni
Hanno apertura anche domenicale.
Quindi x salvare il salvabile bisogna fare una legge regionale  ove parte dei negozi presenti nel nuovo centro commerciale siano ceduti al comune come onere di urbanizzazione, il comune in base a una graduatoria di anzianità affitterà a canone agevolato  i suddetti negozi ai commercianti presenti nelle vicinanza del nuovo centro commerciale.
Risultato ,i piccoli negozi avranno la possibilità di  non chiudere  e, visto il non introito dall’affitto, i grossi gruppi ci penseranno due volte  prima di aprire un centro.
Punto n 4°alcuni giovani diplomati non possono realizzarsi nel mondo del lavoro.
Vorrebbero aprire la partita iva ,ma non hanno i requisiti x poterlo fare e del resto non trovano nessuna ditta artigianale che le assuma per far ottenere i requisiti.
Quindi tanti posti di lavoro in nero che non possono rilasciare le certificazioni.
Bisogna al più presto realizzare un corso abilitante in maniera che questi giovani possano entrare a pieno titolo nel  mondo del lavoro.

Punto 5°

Non è più ammissibile    che le imprese perdano del tempo prezioso per risolvere questioni inerenti a contratti smat, enel  eni, telecom ecc.
Questi enti hanno il vizietto di  spedirti comunicazioni mai firmate da nessuna persona fisica,non c’è mai un responsabile.
Lo Stato deve obbligare questi enti ,nel momento in cui ci sono pratiche da sbrigare a segnalare il nominativo di una persona fisica responsabile. Tanti problemi con gli enti di riscossione sono avvenuti proprio x la mancanza di un referente.


Punto 6°
Gravissimo quanto è stato fatto, gli istituti professionali sono stati equiparati agli istituti  
Tecnici. Bisogna tornare in dietro finche siamo in tempo ripristinare gli istituti professionali come erano prima della modifica del 1980.
La qualifica triennale con l’esame permetteva a molti giovani di inserirsi nel mondo del lavoro,anche i laboratori erano validi ,perché con i docenti si superavano gli eventuali   
Problemi che il futuro lavoratore avrebbe trovato.
Anche la legge assurda e anticostituzionale che obbliga i commercianti e artigiani  nel  fare solo poche ore di insegnamento va cambiata.
Quando un artigiano o commerciane insegna nella scuola ,c’è la certezza che i valori siano pratici e funzionali ……

Punto n 7°
La sicurezza  che i P.L.A. richiedono allo Sato  è di garantiremaggiore controllo  del territorio ,colpire i veri malviventi, collaborare con le forze dell’ordine, ma anche la sicurezza di essere trattati non come dei ladri che evadono, ma aziende che contribuiscono al bene comune.


Punto 8°
Basta  cose assurde ,che a volte la giustizia impone: un nostro associato coltivatore diretto si è visto bloccare l’azienda,  si pensi cosa vuol dire bloccare una piccola azienda ,
non si può più produrre formaggio , ne venderlo, ne vendere il latte ,ma le mucche mangiano e costano senza entrate????
Solo perché una vicina di casa ha denunciato l’azienda per la concimaia secondo lei non a norma. Dopo un anno è risultato che la denuncia era infondata…..
l’agricoltore nel frattempo è andato fuori di testa , ha dovuto chiudere l’azienda.
Tanti casi come questo, altro che promuovere il lavoro!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!



Punto 9°
Non ultimo per importanza , è il problema della viabilità che interessa i commercianti innanzi alla loro attività: abbiamo anche qui da segnalare un caso di un nostro commerciante associato che , per i lavori di rifacimento della strada durati 2 anni , e poi per il senso unico applicato , è passato da 112.000 euro di fatturato a 37,00 euro .
Negozio che presto chiuderà l’attività.
Bisogna  che la Regione tuteli  queste attività obbligando i comuni a rispettare queste realtà commerciali, predisponendo un indennizzo per il mancato guadagno,facendo pagare meno tassa raccolta rifiuti, appaltando a più ditte tratti di strada, in maniera che i lavori siano terminati il più presto possibile,che i sensi unici siano applicati solo per necessità gravi, strada troppo stretta per il passaggio di due automobili, o altri motivi inderogabili.Anche per le zone ztl vale lo stesso discorso. Oggi è  possibile risolvere in maniera diversa questi problemi , macchine a gas, elettriche ecc.,

Grazie x la cortese attenzione     condove   03/09/2010  responsabile del sipla b.p.
sipla sindacato indipendente piccoli lavoratori autonomi   [email protected]

http://www.sipla.altervista.org


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